Travelogue, un progetto per la Fondazione Capri

Arte e Critica

Gennaio 2010 – Inaugurata la scorsa primavera, la Fondazione Capri, nata sulla spinta di alcuni imprenditori di Capri e Anacapri guidati da Gianfranco Morgano e Antonio Cacace, ha dato avvio ad una variegata offerta di programmi culturali che oltre ad aver segnato l’estate caprese ha già attirato anche l’attenzione di un pubblico più ampio.

arte e criticaSe è finanche ovvio che alla base del progetto ci sia la necessità di una riflessione su nuove possibili dimensioni e strategie turistiche, è significativo che fra appuntamenti musicali, reading, spettacoli di danza e conferenze, scelti con fa cura di chi vuole restituire all’isola quel livello qualitativo che ha contraddistinto passate stagioni, abbia trovato posto un progetto come Travelogue. Curato da Arianna Rosica e Massìmiliano Scuderi, Travelogue è stato concepito non tanto come una vetrina di bei nomi (che pure di fatto sono stati coinvolti) per un luogo storicamente glam, bensì come un momento di ricerca rivolto alla cittadinanza, nello specifico ai ragazzi dell’Istituto Gemito di Anacapri. Sandro Ghìa, Gianni Caravaggio, Angelo Mosca, Lorenza Lucchi Basili, Alessandro Rizzi, Zafos Xagoraris, nella loro eterogeneità di approcci al fare arte – eterogeneità che sul piano curatoriale rappresenta a mio avviso il valore principale del progetto, in un momento in cui cresce l’esigenza di scardinare cliché stanchi e steccati superflui, che pure hanno dominato la scena nazionale e internazionale per troppi, lunghi, anni – hanno lavorato con gli studenti di Anacapri sviscerando il tema del viaggio sia come esperienza legata ad una idea consolidata di turismo sia, soprattutto, come percorso intimamente personale di lettura, percezione, restituzione dello spazio quotidiano condiviso.
Da sottolineare, avendoli constatati in prima persona, l’entusiasmo, l’energia, la collaboratività con la quale sia gli alunni sia i professori hanno saputo interpretare questo tipo di esperienza, per loro inusuale, con e intorno all’arte.

Daniela Bigi

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